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arriva quattro anni prima
  • di Bruno Benelli
  • Lunedì 10 Luglio 2017, 09:31

Con l'Ape sociale la pensione arriva quattro anni prima

Età minima 63 anni, almeno 30-36 anni di contributi versati. Tutti i requisiti richiesti, domanda all'Inps entro il 15 luglio


Entro il prossimo 15 luglio i lavoratori, che ritengono di averne diritto,  devono presentare all’Inps la domanda di Ape sociale, con la quale ottengono un prestito pensionistico completamente gratuito.  La domanda in via telematica va indirizzata all’Inps, accompagnata da vari documenti, diversi a seconda dello status personale.
La domanda è valida anche se presentata in ritardo ma entro il 15 novembre 2017: in questo caso sarà esaminata solo se ci saranno ancora soldi a disposizione.  Il prestito, per chi ha i requisiti giusti, può essere pagato con i dovuti arretrati dal trascorso mese di maggio.
 
I requisiti
 
Prima di entrare nel merito della domanda ricordiamo quali sono i requisiti per avere questa sorta di pensione anticipata. A) Periodo : maggio 2017 – dicembre 2018. B) Età  minima: 63 anni. C) Contributi versati:  almeno 30-36 anni come vedremo dopo. D) Futura pensione: massimo 1.500 euro lordi/mese, all’incirca 1.320 euro netti. E) Residenza in Italia. F) Cessazione rapporto di lavoro. A proposito di questo ultimo requisito è opportuno chiarire che esso deve esistere al momento della presentazione della domanda. Ma poi diventa lecito poter lavorare di nuovo in Italia o all’estero purché non vengano superati i seguenti due limiti annui di reddito: 1) 8.000 euro per lavoro dipendente e parasubordinato; 2) 4.800 euro per lavoro autonomo.
 
Prestito pensionistico per due categorie
 
I requisiti devono esistere all’atto della domanda. Ma alcuni di essi possono maturare dopo il 15 luglio ma comunque entro il successivo 31 dicembre: esattamente i due requisiti di 63 anni di età e  di 30/36 anni di contributi, più il requisito dei sei anni continuativi di svolgimento dell’attività gravosa. Questo prestito pensionistico è però riservato  a determinate categorie di lavoratori. In buona sostanza, non bastano i requisiti sopra indicati: è necessario che in aggiunta gli interessati abbiano anche ulteriori caratteristiche, in base alle quali si dividono in due gruppi: a) quelli che possono avere l’Ape con almeno 30 anni di contributi; b) quelli che invece ne devono avere almeno 36.
 
 I contributi
 
A – Incominciamo con i 30 anni. Si tratta di: 1) disoccupati involontari che hanno terminato i sussidi Inps da almeno 3 mesi; 2) persone con una riduzione della capacità lavorativa (invalidità civile) di almeno il 74%; 3) assistenti da almeno 6 mesi familiari disabili gravi e conviventi: si tratta solo di coniuge, persona unita civilmente, genitori, figli.
B) Passiamo ai 36 anni. Si tratta di persone che da almeno 6 anni svolgono i cosiddetti lavori usuranti (lavori notturni, catena di montaggio, guida di veicoli con almeno 9 posti, ecc.) e  lavori gravosi, esattamente i seguenti: a) industria estrattiva, edilizia, manutenzione edifici; b)conduttori di gru, di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; c) conciatori di pelli e pellicce; d) conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; e) conduttori di mezzi pesanti e camion; f) personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni; g) badanti di persone non autosufficienti; h) insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido; i) facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati; k) personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia; l)operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.
 
La domanda
 
La domanda va accompagnata da alcuni documenti, oltre a qualche dichiarazione personale sostitutiva dell’atto di notorietà. A seconda del caso concerto occorre presentare  contratto di lavoro, busta paga, lettere licenziamento, certificati handicap familiari assistiti, verbali invalidità al 74%, dichiarazioni aziendali riferite ai lavori gravosi.
 
 

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