immagine Ecobonus 2018 per pompe di calore, la nuova guida Enea
  • Giovedì 24 Maggio 2018, 20:23

Ecobonus 2018 per pompe di calore, la nuova guida Enea

L’Eco bonus è un incentivo economico dello Stato volto a favorire l’ economia, la produzione, nonché diverse forme di consumo che impattano sulle famiglie e le stesse imprese al fine di ridurre gli effetti che impianti inadeguati e ormai obsoleti hanno sull’ ambiente. Questo incentivo viene concesso a chiunque ne faccia richiesta e al sussistere di determinati requisiti e condizioni. L’Eco bonus è un’agevolazione fiscale che si manifesta in una detrazione dall’IRPEF se il costo è sostenuto da un privato oppure dall’IRES se il costo è sostenuto da società. Anche per il 2018 l’eco bonus si presenta ricco di agevolazioni, alcune sono riconferme delle precedenti; altre delle vere e proprie novità come la pompa di calore.

Riqualificazione energetica: pompa di calore
Vediamo nel dettaglio ed entriamo nel vivo delle concessioni fiscali previste per quanto riguarda i sistemi di climatizzazione invernale. Nella legge di stabilità 2018 sono ammessi ad usufruire dell’ agevolazione Eco bonus gli interventi di risparmio energetico e tra questi rientrano anche gli interventi di riqualificazione energetica se questi interventi concorrono a diminuire il fabbisogno energetico annuo per il riscaldamento. Per questo tipo di intervento è prevista una detrazione del 65% per una spesa di 100 mila euro. Un tipo di intervento di riqualificazione energetica che consente di ridurre lo spreco di energia e di risparmiare è: 1) la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di pompe di calore ad alta efficienza e a basso assorbimento di energia per i quali spetta una detrazione pari al 65% con un tetto massimo di spesa di 30 mila euro; 2) la sostituzione di scaldacqua tradizionali, quali i vecchi scaldabagni, con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.

Requisiti: possesso diritto reale
E’ chiaro che i contribuenti che vogliono usufruire di tali agevolazioni devono dimostrare di possedere un diritto reale sull’unità immobiliare. Il principale diritto reale è il diritto di proprietà con il quale il titolare di un bene può esercitare un potere sullo stesso, può godere e disporre della cosa in modo pieno ed esclusivo, nei limiti e nei modi previsti dalla legge. Occorre che il titolare dimostri di essere il proprietario della propria casa. Altro esempio di diritto reale è il diritto di abitazione che non necessariamente si debba manifestare con l’essere il titolare della propria abitazione; in quanto il diritto di abitazione è anche un diritto reale su un bene altrui. Si pensi alla ex moglie che dopo la sentenza di separazione pronunciata dal giudice può godere della casa del marito perché in presenza dei figli le è consentito rimanere nell’immobile altrui, oppure il caso in cui il coniuge rimasto vedovo può rimanere nella casa che rappresentava la residenza familiare. In poche parole il diritto di abitazione consente di abitare nella casa appartenente ad un terzo, limitatamente ai bisogni suoi e alla sua famiglia, però non può essere usata per fini diversi dall’abitazione diretta, non è possibile modificare la destinazione d’uso dell’immobile; dunque non si può adibire l'abitazione ad un uso diverso, esempio non possono essere celebrati eventi, cerimonie. Diverso è il caso della locazione, che non rappresenta un diritto reale perché il suo oggetto non è un bene, la casa, ma una prestazione, infatti il locatore concede all’inquilino, dietro il pagamento id un corrispettivo, detto canone o fitto mensile, il diritto di godere del suo immobile il quale può anche decidere di subaffittare una stanza senza chiedere il permesso.
 
Interventi di installazione pompe di calore: cessione credito degli interventi
I beneficiari delle agevolazioni possono anche decidere di cedere il corrispondente credito, così come è previsto dal Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 28 agosto del 2017 quando i soggetti che nell’anno precedente hanno sostenuto spese per impianti dotati di pompe di calore si trovano nelle condizioni previste dal T.U.I.R (testo unico delle imposte sui redditi). Condizioni previste dall’ art. 11 comma 2 il quale stabilisce che se il reddito complessivo di un contribuente che effettua lavori è composto solo da redditi di pensione che non superano i 7.500 euro all’anno, da redditi di terreni non superiori a 185,82 euro, e che possiedono solo l’abitazione principale con pertinenze l'imposta non è dovuta e in questo caso il contribuente può decidere di cedere il credito in favore dei fornitori che hanno effettuato gli interventi con la facoltà di successiva cessione del credito per le spese sostenute dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 per gli interventi di riqualificazione energetica di parti comuni di edifici condominiali. Allo stesso modo l’art. 13 comma 1 alla lett.a prevede che, qualora il reddito complessivo non supera 8.000 euro, si possa detrarre un importo pari a 1.880 euro. Tuttavia l’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690 euro. Per i rapporti di lavoro a tempo determinato, l’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 1.380 euro; sempre lo stesso articolo ma al comma 5 alla lett. a viene stabilita una detrazione di 1.104 euro, se il reddito complessivo non supera 4.800 euro.

 Detrazione 65%:modalità di inserimento nella dichiarazione fiscale
 La detrazione può essere portata in diminuzione dell’IRPEF o dell’IRES da pagare o chiesta a rimborso mediante la compilazione della propria dichiarazione dei redditi, che può essere l’ UNICO per le società di capitali, UNICO per le persone fisiche oppure il modello 730. L’ importo da detrarre va ripartito in 10 rate ciascuna che vanno inserite in 10 dichiarazioni; una per ogni periodo di imposta; dunque avremmo la restituzione del 65% di quanto speso in 10 anni. Se la detrazione Eco bonus è più alta di quella dovuta dal contribuente su IRPEF o IRES l’eccedenza non può essere chiesta a rimborso, né può essere riportata in diminuzione all’anno successivo. Per usufruire della detrazione gli edifici devono essere accatastati o devono aver in corso una richiesta di accatastamento e i beneficiari devono aver pagato regolarmente i tributi dovuti.
Impianti termici: requisiti
Gli edifici devono essere dotati di impianto termico destinato a rendere gli ambienti ben refrigerati d’estate e piacevolmente caldi di inverno perciò un impianto termico deve essere dotato di un sistema che consente di produrre, distribuire e utilizzare il calore, nonché di regolarlo e controllarlo. Non sono impianti termici le stufe, i caminetti, o i sistemi che consentono di produrre acqua calda sanitaria e tutti gli altri impianti che non consentono un risparmio energetico che è il requisito primario per poter usufruire dell’agevolazione. L’impianto termico per il quale si può chiedere l’agevolazione deve sostituire parzialmente o integralmente il vecchio impianto, dunque gli impianti dotati di pompe di calore ad alta efficienza non devono integrare un impianto già esistente, né deve essere una nuova installazione. Qualora in un impianto a pompa di calore ad alta efficienza venga sostituita un’unità esterna di condizionamento, quest’ultima debba essere provata e consentita la messa a punto del sistema di distribuzione del calore per garantire l’efficienza energetica.
 
Quali spese oggetto dell’agevolazione fiscale?
Nell’ Eco bonus sono ammesse le spese per eseguire gli interventi di risparmio energetico, i costi per la sostituzione, per gli allacciamenti, per lo smontaggio, le spese per le opere idrauliche e murarie per sostituire l’impianto termico esistente con un impianto a pompa di calore, le spese per gli interventi sui dispositivi di controllo, regolazione ed emissione di calore; le spese per le prestazioni professionali per redigere la certificazione energetica.

Documentazione: agevolazione fiscale
I documenti che occorrono per poter accedere all’agevolazione fiscale sono i seguenti:
 Occorre, innanzitutto, collegarsi al sito web ufficiale dell’ENEA, registrarsi, creare un proprio acocunt con User e Password, personali e non cedibili, accedere alla pagina, inserire i dati del beneficiario, inserire i dati dell’immobile sui quali saranno effettuati gli interventi, scegliere la normativa fiscale di riferimento, compilare telematicamente gli appositi moduli, inviare la dichiarazione di detrazione e fare una stampa della stessa. Pertanto occorre inviare la scheda descrittiva dell’intervento all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori, possono essere concesse proroghe purché il contribuente rispetti le disposizioni della lettera a) b) e c) contenute nel’ art. 2 del D.L 2 marzo 2012 n. 16 che prevedono anche un termine diverso qualora la violazione dell’obbligo della preventiva comunicazione non sia stata constatata e che l’Amministrazione finanziaria non abbia iniziato ad effettuare controlli di cui il contribuente inadempiente ne abbia avuto formale conoscenza perché solo in assenza di controlli non conosciuti il contribuente può anche in ritardo porre in essere gli adempimenti necessari per usufruire del beneficio; inoltre il contribuente deve possedere i requisiti formali richiesti dalla normativa; infine il contribuente deve effettuare l’adempimento, la comunicazione all’ENEA entro il termine di presentazione della prima dichiarazione utile, il termine è quello ordinario previsto per la presentazione della dichiarazione dei redditi, cioè entro i 90 giorni dalla scadenza del termine, decorso il quale il contribuente non può più usufruire delle agevolazioni fiscali. In caso di comunicazione tardiva il contribuente è tenuto a pagare una sanzione pari a 258 euro da versare tramite il modello F24 che non può essere compensata con crediti disponibili.
 
Documenti che il contribuente è tenuto a conservare sono:
la certificazione del fornitore che attesta che l’impianto ha una potenza utile nominale minore ai 100 kw; che gli impianti hanno una potenza nominale del focolare maggiore o uguale a 100 kw con l’asseverazione/relazione redatta da un tecnico abilitato ingegnere, geometra, architetto che può anche essere sostituita da una dichiarazione da parte del direttore dei lavori. Inoltre, il contribuente, deve conservare tutte le schede tecniche, l’originale della scheda descrittiva inviata all’ENEA firmata e tutti i documenti amministrativi quali fatture, bonifici, ricevuta della documentazione trasmessa all’ENEA; questi documenti sono indispensabili al fine di richiedere la detrazione del 65% nella propria dichiarazione dei redditi. Affinchè venga riconosciuta la detrazione i pagamenti devono essere effettuati per i privati tramite bonifico postale o bancario; per le società non sussistono regole precise. La certificazione energetica dell' edificio non è richiesta se l'intervento di riqualificazione ha ad oggetto l'installazione di pompe di calore o di impianti geotermici. Inoltre se la sostituzione riguarda gli impianti di climatizzazione invernale inferiore a 100 kw può essere sostituita dalla dichiarazione del produttore, per la sostituzione dello scaldacqua serve invece la relazione del tecnico abilitato. Se gli interventi sono effettuati su parti comuni condominiali occorre la copia della delibera assembleare nonchè la tabella con la ripartizione delle spese. Se gli interventi sono effettuati dall'affittuario occorre il consenso del proprietario dell'immobile. Infine occorre l'attestazione che l'intervento corrisponda ai requisiti di legge.

  • Annunci correlati

Trilocale, viale Aurelio Saffi

1.400 €
Affitto Trilocale a Roma (RM)
102 m2 3 stanze 2 bagni TRASTEVERE: ELEGANTE PIANO RIALZATO CON GIARDINO APPENA RISTRUTTURATO UBICAZIONE: centrale e servita dalle principali infrastrutture urbane e di quartiere (stazioni FS e Metro...

IlMessaggeroCasa.it