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aggiorna gli importi per il 2017
  • di Bruno Benelli
  • Lunedì 6 Marzo 2017, 09:41

Contributi volontari, l'Inps aggiorna gli importi per il 2017

Con l’ultimo aumento aliquota al 33%. Per colf e badanti contributo più basso: 17,4%
 
Nuovi valori per i versamenti volontari 2017. Con l’ultimo aumento (0,13%) l’aliquota contributiva di quest’anno è giunta al tetto del 33%, pareggiando in tal modo l’aliquota della contribuzione obbligatoria dei lavoratori dipendenti non agricoli iscritti all’assicurazione generale Inps. Stanno meglio le persone che hanno nel cassetto un’autorizzazione Inps ai versamenti volontari rilasciata con decorrenza entro il 31 dicembre 1995: per essi la percentuale resta ferma al 27,87%. Tra le due categorie c’è uno scatto superiore ai cinque punti.
 
Importo calcolato in percentuale
 
Si deve pagare la somma indicata dall’Inps, importo calcolato in percentuale della retribuzione ottenuta sul lavoro nelle 52 settimane precedenti la data di decorrenza dell’autorizzazione. In questo modo il lavoratore resta “ancorato” allo stipendio di sempre, evitando “cedimenti  strutturali” della pensione se invece iniziasse a versare contributi di importo inferiore.  Attenzione, il versamento di quote inferiori è sempre possibile, ma scatta un meccanismo, in virtù del quale l’Inps ritiene ugualmente pagato l’importo dovuto (e non quello realmente versato). Questo risultato è ottenuto contraendo il numero delle settimane coperte attraverso il versamento reale, per cui il lavoratore, per raggiungere l’anzianità contributiva minima utile a pensione, dovrà poi pagare per un periodo di tempo più ampio. In ogni caso c’è un tetto, esattamente 100.324 euro annui, oltre il quale non vanno più calcolati i versamenti.
Per i lavoratori dipendenti la retribuzione minima settimanale sulla quale calcolare il contributo è  200,76 euro (869,29 euro al mese) L’aliquota di versamento per i lavoratori dipendenti (non agricoli) è il 33,00%. Perciò il contributo minimo settimanale è 66,25 euro. Stessa aliquota per gli iscritti all’ex fondi autoferrotranvieri, elettrici, telefonici e dirigenti industriali ex Inpdai.
 
Colf e badanti pagano il  17,4275%
 
Colf e badanti pagano un contributo molto più basso: esattamente il  17,4275%. Artigiani e commercianti pagano rispettivamente il 23,55% e il 23,64% del reddito di impresa, che  è articolato in otto classi predefinite, di cui la prima è ancorata al reddito minimale di 15.548 euro. I familiari collaboratori fino ai 21 anni  di età pagano le aliquote ridotte di tre punti.
 Pagano il 32% le persone iscritte alla gestione separata Inps in qualità di lavoratori parasubordinati, privi di altra tutela previdenziale e senza pensione. Per questi ultimi il contributo è legato all’importo medio dei compensi percepiti nei 12 mesi precedenti, ma con il rispetto di un minimo mensile di 414,62 euro, che in un anno fanno 4.975,44 euro. Se però sono professionisti titolari di partita Iva il contributo scende al 25% e la quota minima a 323,92 euro/mese e a 3.887,04 euro/anno.

Conviene o no fare la "volontaria"?
 

A questo punto è opportuno entrare nel cuore dei versamenti volontari, al di là del tecnicismi, e rispondere alla domanda che spesso viene posta:  conviene o no fare la volontaria? Non c’è una risposta univoca, ci sono tante risposte quanti sono i casi concreti che si presentano. In ogni modo è possibile in via generale dare due risposte. Le seguenti: 1) se con i contributi volontari si intende migliorare la misura della rata di pensione, il cui diritto è già stato acquisito, la risposta è tendenzialmente negativa; 2) se con i volontari si raggiunge il diritto a pensione o  si avvicina il momento della pensione, la risposta è certamente positiva.
Per dare un senso a quanto detto, è utile ricorrere a qualche esempio pratico, evitando in tal modo qualche fraintendimento.  Il lavoratore ha 64 anni + 10 mesi, ha versato 36 anni di contributi, è disoccupato ed è in attesa di avere la pensione di vecchiaia al compimento dei 66 anni + 10 mesi (presumibili). Ha un reddito medio annuo lordo di 30 mila euro, sul quale l’Inps calcolerà il contributo volontario, pari al 33% di 30 mila euro, vale a dire 9.900 euro annui. Quanto frutterà questo  versamento? Qualcosa come 565 euro in più l’anno, vale a dire 45 euro al mese. Solo per recuperare i soldi spesi quanti anni dovrebbero passare? Quanto meno 17.
 

 

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